06 marzo 2019
Autoclavi Mocom: sempre un passo avanti
Prima di tutto la sterilizzazione. Questo non si mette in dubbio, ma ogni processo può essere migliorato e ogni aspetto migliorato diventa un beneficio enorme per lo studio dentistico. Nel rinnovare la propria gamma, Mocom ha voluto superare le attese. Ecco come.
Utilizzo dell’acqua del rubinetto significa comodità e risparmio importante. Per il modello top di gamma, l'autoclave Supreme, si è riusciti nell’obiettivo di recuperare e riutilizzare l’acqua usata. Supreme ridisegna il mondo della sterilizzazione. Consumi minimi. Mentre solitamente servono per 8 cicli, Supreme consuma 5 litri per ben 50 cicli, ovvero circa 100 ml/ciclo, un’autentica rivoluzione. È la prima autoclave a circuito chiuso in grado di utilizzare acqua di rete attraverso un apposito sistema di filtrazione interna che, riciclando la stessa, ne consente l’uso nei successivi cicli. Queste performance annullano gli sprechi, riducono i costi e permettono un importante aumento di efficienza nello studio odontoiatrico moderno.
L'autoclave odontoiatrica B Futura, già nota per le sue eccellenti prestazioni, ora dispone di connettività Wi-Fi di serie, sistema di demineralizzazione integrata di serie e la possibilità di scaricare i dati dei cicli direttamente su PC collegato nello studio.
Collegati ad internet, attivando il servizio Easy Check, questi due modelli possono ricevere assistenza da remoto e con Di.V.A. (Digital Virtual Assistant), un sistema di controllo telematico e tracciabilità dei dispositivi di sterilizzazione Mocom su Cloud.
La gamma si completa con le autoclavi B Classic, oltre alle termosigillatrici, vasche a ultrasuoni, termodisinfettori e Tethys H10 Plus, dispositivo rivoluzionario che compie in un unico processo automatizzato la decontaminazione, il lavaggio, la termodisinfezione e l’asciugatura. Un solo ciclo di disinfezione senza rischi per l’operatore per le quattro fasi che precedono l’imbustamento e la sterilizzazione degli strumenti medici.
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